Webinar – Discriminazione integrazione (23/04/2020)

Irene Facheris è esperta in gender studies, nel 2016 ha creato la videorubrica per ragazzi Parità in Pillole, che tiene su canale Youtube in partnership diretta con Google. (https://www.irenefacheris.it/chi-sono)


L’intervista

intervista di Miriam Pergola e Alice Sicheri

Nella conferenza ha menzionato il “catcalling”, qual è il modo migliore per rispondere ad una molestia verbale?

Il modo migliore non c’è. Dipende da dove ci troviamo, quanto ci sentiamo sicure in quella situazione e quanta voglia abbiamo di sobbarcarci quel peso emotivo.

In alcune situazioni la cosa migliore da fare, nonostante sia frustrante, è tirare dritto. Ad esempio se siamo in una strada poco trafficata e potremmo mettere a rischio la nostra incolumità rispondendo. Altre volte potremmo essere circondate da persone, ma comunque non aver voglia di ingaggiarci in quella conversazione, soprattutto perché non abbiamo il dovere di educare nessuno. Se invece abbiamo voglia di rispondere e ci sentiamo sicure nel farlo, la cosa più utile è passare la palla al diretto interessato: “Perché dici una cosa del genere? Che bisogno stai cercando di soddisfare?”

Durante la presentazione ha parlato di privilegi e di quanto sia importante usare quest’ultimi per aiutare chi non li ha. Pensa che nella società odierna questa solidarietà sia presente?

In parte sì. Ci sono persone che hanno chiara in testa la regola dello Zio Ben, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Purtroppo non sono tutti così, anche perché molti non sono nemmeno consapevoli di avere dei privilegi!

Durante la conferenza ha citato anche la comunità lgbtq: secondo lei qual è il motivo che spinge alcune persone a non riconoscere la stessa dignità a tutti?

La paura di ciò che non si conosce, che ci porta ad essere aggressivi e non comprensivi, a farci bastare le informazioni sbagliate che abbiamo, a non cercare di comprendere l’altro anziché giudicarlo.

Quale pensa sia il tabù maggiormente presente nella società di oggi? Come sarebbe possibile eliminarlo?

Direi la libertà sessuale, anzitutto delle donne. Per provare ad eliminarlo dobbiamo continuare a ripetere che le donne non sono degli oggetti pensati per il piacere maschile, sono delle persone che hanno il diritto di provare piacere come, quando, dove e con chi vogliono.